REFERENDUM 2011

Domenica 12 e lunedì 13 giugno 47 milioni di elettori italiani sono chiamati a votare quattro referendum per abrogare quattro norme di legge che consentono: il ritorno dell'Italia all'energia nucleare dopo 20 anni di inattività (scheda grigia), il trasferimento anche ai privati della gestione della rete idrica e la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato (schede rossa e gialla), la richiesta da parte del presidente del Consiglio del rinvio di udienze in tribunale in processi in cui figura imputato, opponendo propri impegni istituzionali, quali il “legittimo impedimento” allo svolgimento delle udienze (scheda verde).

QUANDO SI VOTA E COME
Si vota domenica 12, dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 13 giugno, dalle ore 7 alle ore 15. All'elettore saranno consegnate quattro schede. È possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari.
Votando SI, il cittadino esprime la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum; votando NO esprime la volontà di mantenere in vigore le norme sottoposte a referendum. Affinché i referendum abbiano valore (art.75 della Costituzione) occorre che alle urne si rechi il 50% più uno degli elettori aventi diritto. Senza il raggiungimento di questo quorum, la votazione è annullata. Idem se prevalessero le schede bianche o nulle rispetto alla somma dei sì e dei no espressi. 

ATTENZIONE!
Trattandosi di referendum abrogativi (i soli che la Costituzione prevede su iniziativa di cittadini) gli elettori sono chiamati a dire sì o no all'abrogazione di leggi attualmente in vigore. Il che determina il paradosso che chi è contro queste leggi deve votare sì per dire no e chi è a favore deve votare no per dire sì. Un modo di esprimersi “all'incontrario” ben noto agli italiani fin dai referendum storici su divorzio e aborto e spesso foriero di confusione ai seggi e talvolta di errori al momento del voto.